Livelli di falda ai minimi storici

la misura quale presupposto di conoscenza a supporto della progettazione degli interventi

27-07-2022

La situazione di criticità della #risorsa idrica è da settimane tra i titoli di stampa: il quadro nazionale ha assunto connotati ufficiali di indubbia rilevanza e di palese gravità (https://lnkd.in/dMDn5ZUN). La comunità scientifica da anni si esprime a piena voce per segnalare ai decisori il ruolo strategico della #idrogeologia in questa annosa quanto ricorrente circostanza (https://lnkd.in/dPQNanU3https://lnkd.in/d84F692v).

#Sinergeo da anni tiene sotto controllo gli #acquiferi, tramite centinaia di sensori automatici, dislocati soprattutto entro il proprio territorio. Per dare concretezza ai temi in discussione, abbiamo selezionato 4 stazioni in Provincia di Vicenza, poste a monte della fascia delle risorgive e rispettivamente rappresentative dei bacini imbriferi del sistema Chiampo Agno-Guà (a ovest), dei torrenti  Leogra-Astico (al centro) e del Fiume Brenta (ad est), graficando i tracciati inediti degli ultimi 12 anni di acquisizione.

Il quadro di regime che emerge costituisce una spia degli andamenti idrici sotterranei, mutuamente modulati dai fattori (naturali ed antropici) che concorrono alla “formazione” dei deflussi ipogei. In tutti i distretti del generoso serbatoio alluvionale vicentino si sono raggiunte quote piezometriche minime da record, che aggiornano tristemente ed in progressivo difetto tutti i data-set  disponibili. Nelle province contermini, e più in generale in tutta la fascia pedemontana che si estende dal Piemonte al FriuliVG, si assiste ad uno scenario simile.

Il messaggio che proviene dal sistema sotterraneo costituisce un chiaro monito, un segnale di allerta indiscutibile, un indizio "significativo" e "misurato", che certifica, al di là di ogni posizione di parte, la #insostenibilità delle attuali condizioni di bilancio. Occorre adottare una nuova visione di insieme per cercare di contrastare, sul medio-lungo termine, le tendenze in atto. Servono interventi urgenti e vanno individuate fin da subito politiche strutturate in capo ad una governance lungimirante. E' quanto mai opportuno avvalersi di soluzioni testate e tecnologicamente efficaci (MAR: Managed Aquifer Recharge; https://lnkd.in/eNQu-Hb4). 

Gli acquiferi restano con ogni probabilità il luogo migliore ove iniziare a costruire questo risparmio. A livello internazionale le sperimentazioni in climi aridi confermano che la Ricarica degli acquiferi in condizioni controllate è uno strumento da affiancare al Recupero, al Riutilizzo ed al Risparmio per contrastare le crisi (https://lnkd.in/dmfTmtCD).
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